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I principi ispiratori

Le Suore Orsoline di S. Girolamo in Somasca, sono donne consacrate per la missione educativa, chiamate da Dio a dedicarsi totalmente al servizio di ogni persona e, in particolare, delle giovani generazioni e della donna.

All'origine della famiglia religiosa ci sono due sorelle: Caterina e Giuditta Cittadini, che, nella società dell’Ottocento, sono state un segno semplice, ma autentico di dedizione totale per la gioventù attraverso l’educazione e istruzione delle ragazze povere della Valle San Martino.

 

 

  1. Caterina e Giuditta Cittadini, nostre Fondatrici,

formate da una singolare esperienza di crescita umana e cristiana

vissero, da orfane, nella povertà di affetti e di beni materiali.

Esse, fortificate da un quotidiano esercizio di fede e di carità,  

crebbero in una progressiva capacità di donazione.

 

  1. Le due sorelle, chiamate da Dio alla donazione completa,

maturarono  la volontà di consacrarsi per la loro santificazione

e per il bene della gioventù femminile.

… in un attento discernimento,

interpretando i segni del loro tempo,

colsero l’urgenza dell’educazione e istruzione cristiana.

Accettarono il dono di Dio e divennero le pietre fondamentali

di una nuova famiglia religiosa.

(Cost. 2000, n.1-2)

 

In diversi passi delle Costituzioni manoscritte emerge chiaramente la passione per il bene presente e futuro delle donne e delle giovani generazioni.

Caterina e Giuditta parlano di “maternità educativa”, che guarda alle giovani generazioni come “prezioso tesoro” affidato a loro direttamente dal Cristo Salvatore.

In un momento storico come quello dell’800 italiano, anticonformismo e fermezza nel fare il bene, uniti all’assoluta fiducia in Dio guidano le due sorelle a compiere opere grandi, che continuano ancora oggi.

 

La comunità è attenta alle necessità del territorio, alle quali si è aperta con la comunità alloggio per mamma-bambino

La comunità, composta da religiose e laici che condividono l’esperienza di lettura dei segni dei tempi e il tentativo di risposta ai bisogni emergenti, diventa luogo di “maternità educativa”. In essa le donne, i bambini e i ragazzi possono ritrovare serenità e voglia di vivere, unitamente al coraggio di denuncia delle condizioni di sofferenza subite e voglia di ricominciare una “vita nuova”.

Per ogni accoglienza viene elaborato un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I. o P.E.I.m) nel quale, a partire dalla situazione concreta, vengono prese in considerazione problematiche e risorse già indicate nel PQ, al fine di creare un percorso di crescita per il nucleo mono-parentale in oggetto.

 

Il PEI o PEIm (per i minori)  viene redatto a seguito del Progetto Quadro predisposto dal Servizio inviante incaricato dall’Autorità competente, secondo gli accordi sottoscritti. Il Servizio inviante rimane il luogo privilegiato di confronto, riflessione, aggiornamento, supporto all'operatività e di decisione ultima.

Data la complessità dei casi e solo in collaborazione con il Servizio inviante, possono essere coinvolti gli operatori di altri Servizi socio-sanitari o privati (es. logopedista, psicomotricista, psicologo, psicoterapeuta, psichiatra, ecc..).

Come lavoriamo

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  • Attenzione alla persona

  • Lavoro di équipe

  • Equipe educativa

  • Educatore di riferimento

  • Strumenti di autocontrollo

  • Tempi di progettazione

  • Valutazione ed efficacia delle attività

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Metodologia operativa
  • l’attenzione alla persona
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  • il lavoro di équipe
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  • l’équipe educativa
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  • l’educatore di riferimento
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  • strumenti di autocontrollo​
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